Le saline di Cervia

La Salina di Cervia è la stazione più a sud del Parco Regionale del Delta del Po ed è un ambiente di elevatissimo interesse naturalistico e paesaggistico, tanto da essere inserita come Zona Umida di Importanza Internazionale nella convenzione di Ramsar.
Dal 1979 è divenuta Riserva Naturale dello Stato di popolamento animale.
Dal punto di vista avifaunistico e botanico, l’ambiente è di straordinaria bellezza e suggestione, popolato da specie rare come Fenicotteri, Cavalieri d’Italia, Avocette e altre specie protette.

La Salina si estende per una superfi cie di 827 ettari, a circa 1600 m di distanza dal mare. La storia della città di Cervia si intreccia in modo indissolubile con la storia della sua salina.
Per la produzione del prezioso “oro bianco” la città è stata spesso nei secoli passati oggetto di contese, di guerre, di mire di conquista.
Il sale è stato anche il motore fondamentale di uno sviluppo economico, urbanistico, sociale e culturale, che ha lasciato un’eredità profonda nella Cervia di oggi, che da antica città del sale si è trasformata in moderna città turistica.
Nata come Ficocle nelle valli a ridosso della fascia costiera, la città è poi diventata “Cervia Vecchia” fi no a che, nel 1698, non venne costruita Cervia Nuova, città di fondazione, in zona più salubre, vicino al mare.
Come la città, anche la gestione dei fondi saliferi ha avuto la sua evoluzione.
Nel 1959 la Salina venne trasformata radicalmente: si abbandonò la raccolta multipla, rappresentata da piccole e numerose saline a conduzione familiare, e si passò alla raccolta unica di tipo moderno.
Le 149 saline furono trasformate radicalmente in un’unica grande salina nella quale il sale veniva raccolto una sola volta in poche decine di vasche dette “salanti” alla fi ne dell’estate, con l’impiego di moderne attrezzature meccaniche.
Oggi la raccolta del sale viene fatta dalla Società Parco della Salina di Cervia, ma la storia è preservata nell’esistenza della Camillone, unica superstite delle vecchie salinette, gestita dai volontari del Gruppo Civiltà Salinara.