Itinerario Cervia Mare
“Immagina Cervia” è una app che, grazie ad appositi dispositivi, disseminati in tutta la città, permette di conoscere Cervia in modo innovativo.
Come in una caccia al tesoro, camminando per il centro e attraversando la città, si potranno incontrare storie e personaggi legati alle nostre tradizioni.
Questa è la parte dedicata al mare. Ogni punto è un pezzo della nostra marineria che, come in un mosaico, è in grado di rievocare l’anima del borgo dei pescatori.
1) Chiesa S. Antonio
All’interno della chiesa si trova una bella collezione di “ex voto”, tavolette di piccole dimensioni, su legno o su tela, risalenti all’Ottocento e offerte ai Santi come ringraziamento di uno scampato pericolo.
2) Magazzino Darsena – La rotta del Sale
Costruito nel 1712, il magazzino del sale Darsena era destinato allo stivaggio del sale e alla pesatura dei sacchi per la vendita. Da qui parte la tradizionale festa della Rotta del sale in cui le barche storiche trasportano l’oro bianco alla Serenissima.
3) Barche Storiche
Anticamente le Tenze erano gli squeri, ovvero gli scivoli per l’allaggio ed il varo delle barche. La Tenza di Cervia è l’associazione che vuole promuovere lo studio della tradizioni della navigazione a vela e ha sede nel porto.
4) Borgo Marina
Tra Otto e Noveneto nasce il borgo con le tipiche case costruite a ridosso della riva destra del porto canale da famiglie di pescatori provenienti per lo più da Chioggia e dalle città costiere del Delta del Po. Nei primi decenni della sua storia si configura come una realtà separata dalla “città del sale”, ma con il trascorrere degli anni l’integrazione contribuirà alla vita economica di Cervia.
5) Famiglia Bellini
La famiglia operava nel settore del legname e aveva commerci con la Croazia. Essa possedeva un trabaccolo da trasporto di grosse dimensioni con il quale commerciare legname da costruzione e da ardere.
6) Scritti di Mare
Cervia vanta una tradizione poetica e letteraria legata al mare, come dimostra la scelta dei suoi cittadini onorari: Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Roberto Vecchioni. Anche lo scrittore cervese Carlo Nava ha dedicato i suoi versi al mare.
7) Mercatino del pesce
Realizzato per volontà del Comune nel 1979 per regolamentare la vendita rispettando le norme igienico sanitarie. Si ammirano i banchi in marmo con le scanalature per lo scolo dell’acqua.
8) Circolo dei pescatori “La Pantofla”
L’Associazione “La Pantofla” è nata come aggregazione delle famiglie dei pescatori allo scopo di recuperare e valorizzare le tradizioni legate al mare. Il suo motto è: “Un mare che unisce – storia, tradizioni, gastronomia”. Di prestigio è il restauro e la valorizzazione della lancia storica Maria.
9) Coop Pescatori
La necessità di affrontare problemi ed esperienze comuni, fece istituire nel 1911 una Società di Mutuo Soccorso. Dedicata a Luigi Penso, un pescatore cervese scomparso tragicamente in mare.
10) Il Faro
Costruito nel 1875 da Ferdinando Forlivesi e posizionato a circa 300 metri dalla Torre San Michele, anch’essa con funzione di primo faro di Cervia. Il suo aspetto è rimasto più o meno intatto con 16 m. di altezza e una portata luminosa di 14 miglia.
La luce bianca fissa è diventata poi intermittente, per distinguerlo dal sempre maggiore sfolgorio dell’illuminazione pubblica. Oggi è sostituito da due fanali elettronici.
11) Casa del Pescatore
Casa Sartini, del 1908, aveva una grande stanza da letto, seppur insufficiente per tutti i membri della famiglia, una cucina con camino e l’uscio direttamente sulla banchina su cui sfilavano le reti da aggiustare.
12) Traghetto
Attivo dagli anni Trenta per servire una già avviata stagione turistica. Una semplice battana, munita di tettoia, con ripiani in legno per sedersi, garantiva il collegamento tra Cervia e Milano Marittima, oggi effettuato da un più moderno mezzo.
13) Porto turistico
E’ una realtà importante per la città e contribuisce a ampliarne l’offerta turistica con vari servizi per i diportisti. E’ qui che negli anni Sessanta si ritrovavano i noti “vitelloni” felliniani della Riviera.
14) I maestri d’ascia
Il lavoro del Maestro d’ascia, colui che da secoli modella il legno per farlo diventare una imbarcazione inaffondabile, è da considerare una vera e propria arte prima ancora di un mestiere. Un lavoro nato per creare o riparare piccole barche da pesca è presto diventato la culla di imbarcazioni da diporto.
15) Capanno sul molo
I capanni da pesca sul molo sono da sempre un simbolo dell’identità del mare e della pesca. Luoghi della tradizione, i primi a salutare i pescherecci e le altre barche che giornalmente entrano ed escono dal porto.
16) Gite in barca
Dal canale partivano negli anni Sessanta le prime barche per turisti. Era necessaria molta esperienza e grande abilità nel sollevare il timone a calùmo senza perdere manovrabilità.
17) Capanni da pesca
A inizio secolo i capanni da pesca offrivano la possibilità ai salinari di incrementare i loro sostentamento ed un piccolo commercio. Nella pesca con il bilancione, la rete veniva manovrata con carrucole o semplici argani a mano.
18) Salina Camillone
Ultima delle saline attive fino al 1959, quando il sistema di produzione divenne meccanizzato e vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Può produrre dai 500 ai 2.000 quintali di sale a stagione.
19) Pineta di Pinarella e Tagliata
Ospita il parco dei diritti naturali delle bambine e dei bambini.. Trasformando la lentezza della natura in risorsa, sono state installate sei isole sensoriali con installazioni-gioco fruibili dai bambini in tutte le stagioni. Le installazioni sono ispirate alla Convenzione dell’ONU dei Diritti dell’infanzia e pensate in stretta relazione con l’ambiente naturale.
20) Colonie marine
Da una primitiva connotazione di case di cura, le colonie marine di Pinarella e Tagliata diventano, dal dopoguerra, strutture dedicate ai bambini per irrobustirsi e giocare durante l’estate.