Caselli: il controllo del sale
Area Saline - Erano le postazioni di controllo delle saline, sia sulla produzione sia sul commercio del prezioso oro bianco, che oltre a essere un bene di primaria importanza per la conservazione dei cibi, era merce di scambio di alto valore. All’interno delle saline era diff uso il contrabbando, tanto che spesso i preposti venivano attaccati da briganti e ladri.
Nel passato i “caselli” erano 13, dislocati nel perimetro dei bacini salanti. Il controllo delle saline era esercitato dai Doganieri papalini, che nel 1786 furono militarizzati e diventarono il Corpo della Finanza Pontifi cia, che a Cervia operavano con Picchetti di soldati in uniformi azzurrognole.
A loro subentrarono, con l’Unità d’Italia, i Finanzieri italiani che continuarono a controllare le saline prima rifugiandosi in garitte di legno e poi in garitte di cemento (alcune ancora visibili).
Dei 13 caselli originari, ne restano 5: il casello Ravenna, visibile dalla Statale Adriatica; il casello Madonna del Pino, nei pressi del Santuario omonimo; il casello Cesena, a Villa Inferno; il casello del Diavolo, a sud del Centro Visite saline; il Casello Bova (nei pressi del Centro visite), nel quale è collocata anche l’idrovora, per il controllo del livello delle acque.